Memoria: tra filosofia e ingegneria
venerdì 14 giugno 2019
domenica 2 giugno 2019
Fotografia e brevetti: l'invenzione del cinematografo. Edison
Da Eastman a Edison fino ai fratelli Lumière
Con Thomas Edison, e grazie all'intuizione precedente di Eastman, il film nacque negli Stati Uniti nel 1893 ed ebbe grande diffusione per tutto il secolo successivo.
Thomas Edison alle prese con il suo kinetoscopio |
Con Thomas Edison, e grazie all'intuizione precedente di Eastman, il film nacque negli Stati Uniti nel 1893 ed ebbe grande diffusione per tutto il secolo successivo.
Thomas Edison e il suo geniale assistente,
W. K. L. Dickson, misero a punto una macchina da presa –
il kinetografo – e un un visore – il kinetoscopio, che
permettevano di guardare attraverso un oculare un film 35mm lungo 15 metri
contenente un piccolo sketch.
Fotografia e brevetti: l'invenzione del cinematografo. Eastman
Eastman e Edison |
George Eastman, prendendo in "prestito" la celluloide inventata nel 1869 dai fratelli americani Haytt, diede vita alla prima macchina fotografica.
Nel 1884 gli americani, George Eastman e William H. Walker, misero, invece, in commercio dei fogli di celluloide emulsionata per apparecchi fotografici.
La Eastman Dry Plate and Film Company divenne alla fine del '800 la prima azienda nella vendita di questi materiali (stessa azienda che nel 2000 ha subito una grave crisi dovuta all'arrivo del digitale).
Il 9 aprile 1889, Harry Reichenbach, un giovane assistente di Eastman, depositò un brevetto per la formula pressoché definitiva del supporto filmico flessibile trasparente.
"You press the button, we do the rest" , così recitava la pubblicità indicando la semplicità e l'efficienza di questo apparechio.
cinepresa
sabato 1 giugno 2019
"Le memoire", René Magritte: Perchè la memoria è una testa di donna con il sopracciglio insanguinato?
Le memoire, René Magritte olio su tela - 1948, collezione dello Stato belga |
Esistono diverse versioni del dipinto in questione, ma tutte accomunate dalla medesima interpretazione.
venerdì 31 maggio 2019
La memoria e le immagini
“Vuoi sapere quando tutto è cominciato, da dove ha origine il nostro lavoro, come è stato concepito…[…]. Il nostro manuale dice che è stato ancora prima della Guerra Civile, ma il fatto è che fino a quando la fotografia non è diventata un bene comune, non possiamo dirlo con certezza. Poi sono venuti i film, all’inizio del ventesimo secolo. E la radio, la televisione. Le cose hanno acquistato una massa.”(R. Bradbury, Fahrenheit 451 – parte prima pag 54).
sabato 25 maggio 2019
Memoria nella filosofia moderna
L’empirista Locke, nel secondo libro del "Saggio", nega addirittura l’esistenza di un deposito delle idee nell’anima,
sostenendo che l’azione del ricordo è soltanto accompagnata dalla
coscienza: cioè un’idea si ripresenta perché è legata alla consapevolezza di
essere stata già vissuta, non esiste la memoria.
Tuttavia, fra tutti coloro che trattarono il concetto di
memoria, ricordiamo soprattutto Bergson nel suo “Materia e Memoria”. Egli considera, nel suo scritto, l’uomo formato da
due dimensioni: corpo e coscienza. Il primo termine corrisponde alla percezione
delle cose, il secondo alla memoria. Quest’ultima, però, è materia complessa e
pertanto vi riconosciamo i ricordi-immagine, che sono legati al mondo esterno e
fungono da tramite tra esso e l'individuo, e i ricordi puri che restano a lungo inconsapevoli e non
condizionati da disturbi cerebrali, potendo così incidere sui primi.
La memoria non si caratterizza come flusso che dal presente giunge al passato, ma come attualizzazione del passato che modifica l’esperienza presente: il passato è concepito come un gomitolo, che rotolando riavvolge e dispiega il filo che lo compone, così come gli eventi presenti sembrano coincidere con quelli passati.
Nel pensiero più recente, infine, è degno di nota Bartlett, il quale dimostrò che quando un soggetto memorizza un racconto, in realtà memorizza una rappresentazione astratta del racconto stesso, cioè uno schema che resta invariabile nel tempo.
La memoria non si caratterizza come flusso che dal presente giunge al passato, ma come attualizzazione del passato che modifica l’esperienza presente: il passato è concepito come un gomitolo, che rotolando riavvolge e dispiega il filo che lo compone, così come gli eventi presenti sembrano coincidere con quelli passati.
Schematizzazione del pensiero di Bergson circa la memoria |
Nel pensiero più recente, infine, è degno di nota Bartlett, il quale dimostrò che quando un soggetto memorizza un racconto, in realtà memorizza una rappresentazione astratta del racconto stesso, cioè uno schema che resta invariabile nel tempo.
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I primi filosofi a parlare di memoria Stanza della segnatura - particolare della Scuola di Atene