domenica 2 giugno 2019

Fotografia e brevetti: l'invenzione del cinematografo. Fratelli Lumière


Fotografia e brevetti: l'invenzione del cinematografo. Edison

Da Eastman a Edison fino ai fratelli Lumière

Thomas Edison alle prese con il suo kinetoscopio

Con Thomas Edison, e grazie all'intuizione precedente di Eastman, il film nacque negli Stati Uniti nel 1893 ed ebbe grande diffusione per tutto il secolo successivo.



Thomas Edison e il suo geniale assistente, W. K. L. Dickson, misero a punto una macchina da presa – il kinetografo – e un un visore – il kinetoscopio, che permettevano di guardare attraverso un oculare un film 35mm lungo 15 metri contenente un piccolo sketch.


Fotografia e brevetti: l'invenzione del cinematografo. Eastman

Eastman e Edison
Da Eastman a Edison fino a i fratelli Lumiere

George Eastman, prendendo in "prestito" la celluloide inventata nel 1869 dai fratelli americani Haytt, diede vita alla prima macchina fotografica.

Nel 1884 gli americani, George Eastman e William H. Walker, misero, invece, in commercio dei fogli di celluloide emulsionata per apparecchi fotografici. 

La Eastman Dry Plate and Film Company divenne alla fine del '800 la prima azienda nella vendita di questi materiali (stessa azienda che nel 2000 ha subito una grave crisi dovuta all'arrivo del digitale).

Il 9 aprile 1889, Harry Reichenbach, un giovane assistente di Eastman, depositò un brevetto per la formula pressoché definitiva del supporto filmico flessibile trasparente. 



"You press the button, we do the rest"così recitava la pubblicità indicando la semplicità e l'efficienza di questo apparechio.





cinepresa


     


















venerdì 31 maggio 2019

Memoria in Platone e Aristotele

I primi filosofi a parlare di memoria

Stanza della segnatura - particolare della Scuola di Atene

La memoria e le immagini



“Vuoi sapere quando tutto è cominciato, da dove ha origine il nostro lavoro, come è stato concepito…[…]. Il nostro manuale dice che è stato ancora prima della Guerra Civile, ma il fatto è che fino a quando la fotografia non è diventata un bene comune, non possiamo dirlo con certezza. Poi sono venuti i film, all’inizio del ventesimo secolo. E la radio, la televisione. Le cose hanno acquistato una massa.”(R. Bradbury, Fahrenheit 451 – parte prima pag 54). 

sabato 25 maggio 2019

Memoria nella letteratura cinese

La Cina: tra dittatura e ricordo
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Manifesto propaganda Pcc

Memoria nella filosofia moderna

L’empirista Locke, nel secondo libro del "Saggio", nega addirittura l’esistenza di un deposito delle idee nell’anima, sostenendo che l’azione del ricordo è soltanto accompagnata dalla coscienza: cioè un’idea si ripresenta perché è legata alla consapevolezza di essere stata già vissuta, non esiste la memoria.


Tuttavia, fra tutti coloro che trattarono il concetto di memoria, ricordiamo soprattutto Bergson nel suo “Materia e Memoria”. Egli  considera, nel suo scritto, l’uomo formato da due dimensioni: corpo e coscienza. Il primo termine corrisponde alla percezione delle cose, il secondo alla memoria. Quest’ultima, però, è materia complessa e pertanto vi riconosciamo i ricordi-immagine, che sono legati al mondo esterno e fungono da tramite tra esso e l'individuo, e i ricordi puri che restano a lungo inconsapevoli e non condizionati da disturbi cerebrali, potendo così incidere sui primi.
La memoria non si caratterizza come flusso che dal presente giunge al passato, ma come attualizzazione del passato che modifica l’esperienza presente: il passato è concepito come un gomitolo, che rotolando riavvolge e dispiega il filo che lo compone, così come gli eventi presenti sembrano coincidere con quelli passati.
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Schematizzazione del pensiero di Bergson
circa la memoria


Nel pensiero più recente, infine, è degno di nota Bartlett, il quale dimostrò che quando un soggetto memorizza un racconto, in realtà memorizza una rappresentazione astratta del racconto stesso, cioè uno schema che resta invariabile nel tempo.



Mappa concettuale